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E' bella, bionda e con due occhi azzurri splendidi
come il cielo. Alta 1,80 con un fisico da fare invidia, vanta misure
perfette : 90-60-90. La chiamano la "draga" per la grinta
e la determinazione che ormai la contraddistinguono nella sua amata
professione e per il meraviglioso tatuaggio che sfoggia sul braccio
destro, ormai il suo alter ego (simboleggia la forza che sprigiona
in campo). E' una campionessa di pallovolo, e più precisamente
un'acclamata schiacciatrice con le idee chiarissime. A soli 23 anni
è un atleta preparata e gettonata sul campo da gioco, e nella
vita privata si considera decisamente realizzata. E' sposata con
Tommaso Buglioni, in arte Tom Tattoo, noto artista dorico. Golden
girl del pallone la bella Chiara ha tanti sogni nel cassetto e quello
che le sta più a cuore è tornare a far parte della
Nazionale di pallavolo. Parallelamente si diletta a lavorare come
indossatrice e fotomodella, riuscendo ad interpretare al meglio
il trend e le mode del momento. Sicuramente la ragazza ne farà
di strada ed ha tutte le carte per sfondare. Scommettiamo ? Parola
di giornalista. |
Simona Sessa
(giornalista / scrittrice) |
"Mi chiamo Chiara Negrini, sono
nata a Chiaravalle in provincia di Ancona il 27/04/1979. Il mio
papà è friulano ( un ex elicotterista dei carabinieri)
e la mamma anconetana : da questo "mix" sono venuta fuori
io. Ho sempre amato lo sport e la mia famiglia mi ha sempre spinta
ad avvicinarmi a questo meraviglioso mondo perciò sin da
piccola ne ho praticato più di uno : la danza classica (per
sette anni) e contemporaneamente mi sono avvicinata alla pallavolo.
Per qualche mese ho anche provato il pattinaggio artistico sul ghiaccio.
Successivamente ho scelto la pallavolo non soltanto perchè
era lo sport più idoneo al mio fisico, alla mia altezza e
alla mia corporatura, ma perchè mi appassionava più
di tutti. Il mio sogno è stato quello di entrare a far parte
della Nazionale e raggiungere alti livelli di gioco. Devo dire che
piano piano il traguardo si è avvicinato grazie a tanto impegno
e durissimi allenamenti.
Ho iniziato la mia carriera sportiva a Laives, in provincia di Bolzano,
dove avevo diperatamente voglia di giocare a pallavolo. Con l'aiuto
di mio padre siamo riusciti ad organizzare una società locale
in cui venivano allenate bambine. Lì ho mosso i miei primi
passi nel minivolley, nel supervolley e nelli under 14.
Successivamente
ci siamo trasferiti nel Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine,
a causa del pensionamento di mio padre e li ho cominciato a dedicarmi
alla mia attivitą sportiva in modo più professionale. Il
mio allenatore era Michele Minotto, una persona poco dolce, soprannominato
il "sergente duro", ma a lui devo la formazione del mio
carattere. Avevo quattordici anni e già mi allenavo tre ore
al giorno tutti i giorni. Sono rimasta con Michele quattro anni
raggiungendo per tre anni di seguito le finali Nazionali, un anno
di under 16 (dove siamo arrivate terze), due anni di under 18 (classificateci
quarte il primo anno ed il secondo quinte). Le finale Nazionali
sono state per me una vetrina, mi hanno messo in luce agli occhi
degli operatori del settore ed in quell'occasione sono stata contattata
da Luciano Pedullà (attualmente allenatore della squadra
femminile di A1 del Forlì). La proposta era allettante :
seguirlo per una nuova avventura sportiva. Avevo diciotto anni dovevo
finire il Liceo Scientifico e fare l'ultimo anno fuori casa, vivere
da sola lontano dai miei non è una scelta facile. Ma io non
ho avuto dubbi, nonostante i possibili problemi a cui sarei andata
incontro, mi sono buttata a capofitto per realizzare il mio radioso
futuro di giocatrice. Ero più che convinta di voler proseguire
il cammino professionale e sapevo che Luciano era uno degli allenatori
più bravi sul mercato. Nella squadra di Omegna ho conosciuto
la palleggiatrice Eleonora Lo Bianco ( attuale protagonista della
Nazionale cha ha vonto i Mondiali ). con la quale si è instaurato
subito un intenso feeling, un rapporto stretto. Mi è stata
vicina, ed in lei ho ritrovato l'ambiente familiare che mi mancava.
La nostra amicizia dura ancora oggi. In questa squadra ho conosciuto
anche Natalia Viganò ( giocatrice della squadra di A1 di
Novara ) e Paola Cadullo ( attualmente il libero della Nazionale
). In questa stagione, 97-98, abbiamo disputato il campionato di
B1 e siamo arrivate terze.
Grazie a Luciano sono migliorata tecnicamente
tantissimo e nel Maggio del 98 ho avuto la prima convocazione con
la Nazionale come libero nella squadra Seniores. Questo traguardo
significava per me la realizzazione di un mio sogno. In quell'anno
l'allenatore della squadra femminile era Velasco. Sono stata due
mesi nella squadra quando la sfortuna ha segnato il corso della
mia vita. Mi sono infortunata rompendomi il quinto metatarso del
piede destro. Purtroppo quell'estate prospettata in Nazionale è
finita con il "Gesso" e con la promessa da parte di Velasco
che l'infortunio non avrebbe chiuso il mio rapporto con al Nazionale.
Quelle parole mi hanno risollevato il morale consentendomi di proseguire
fiduciosa. L'anno successivo ho giocato la stagione 98-99 a Ravenna come libero, avevo diciannove anni, ed ero al settimo posto nella
classifica delle migliori ricettrici nel campionato di A1.
Dopo
questa bella stagione sono stata riconvocata a Maggio e Giugno in
Nazionale con Frigoni. Ma il rapporto si è interrotto all'improvviso
con mio rammarico. Infatti, se avessi avuto la possibilità
di continuare con Frigoni avrei raggiunto risultati agonistici maggiori
dimostrando appieno le mie capacità. Contemporaneamente l'anno
che ho giocato a Ravenna ho disputato tornei e amichevoli per il
Club Italia allenato da Frigoni con le ragazze della Nazionale.
Le mie performaces ? Sottolineano un rendimento costante senza alti
e bassi. Quando mi impegno nel raggiungimento di un obbiettivo non
deludo mai le aspettative.
L'anno successivo sia l'allenatore Casadio
che il presidente Manzari mi volevano fortemente confermare come
libero ma la mia decisione è stata quella di scendere di
categoria, andare a giocare in una A2 dove poter esprimermi come
attacante. Non volevo adagiarmi in un ruolo di difesa e avevo la
voglia di crescere nell'attacco. Desideravo ricoprire un ruolo da
protagonista (come schiacciatrice) nella mia squadra (Latisana)
rimettendomi così in discussione e arricchendo ulteriormente
il mio bagaglio tecnico. L'anno successivo mi spostata nelle Marche
perchè ho conosciuto mio marito, ed il desiderio di restargli
accanto mi ha spinta ad avvicinarmi a lui. Ho optato per una squadra
di serie B1, Castelfidardo anche se miravo ad entrare nella Monteschiavo
di Jesi allenata da Maurizio Moretti. Moretti a Giugno mi ha fatto
dei provini ed era propenso ad ingaggiarmi ma qualche settimana
dopo è subentrato un altro allenatore e la collaborazione
con la squadra è sfumata. Perciò alla fine ho optato
per quella di Castelfidardo (2000-01) allenata da Luisa Fusco con
Eleonora Chiappa e Sara Palombarani. Siamo arrivate alla finalissima
per la promozione in A2.
Successivamente ho giocato ad Urbino in
serie B1 con la Chiappa e finalmente dopo una dura lotta per portare
la squadra dalla B1 in serie A2 ci siamo riuscite. A Maggio del 2001-02 sono stata chiamata dalla Nazionale femminile di B1 allenata da Giancarlo Mazzola ma il rapporto si
è concluso perchè poi sono andata in A2.
Il mio segreto? Sognare.
Quando si fa sport a questi livelli è uno dei motivi più
forti che spinge a sopportare tanti sacrifici e gli allenamenti
duri tutti i giorni, uno alla mattina e uno al pomeriggo (cinque
ore al giorno). E forse proprio grazie alla mia voglia di sognare, sono finalmente giunta all'ambita serie A1, cambiando diverse maglie ma sempre con la stessa passione ed impegno che ho sempre messo in questo sport meraviglioso. Tre anni a Jesi, poi Villa Cortese, due società che allestivano squadre costruite per vincere. Il grande bellissimo cambiamento di vita è stato l'arrivo della mia piccola principessa Ginevra, che ho avuto insieme al mio splendido marito Tommaso. Un anno di stop per maternità e poi di nuovo a schiacciare palloni, questa volta con Urbino, sempre in A1 e...più in forma che mai! Chiusa l'esperienza marchigiana sono arrivata in terra Toscana per giocare nel Bisonte Firenze in A1 per altre 2 stagioni. Qualcuno pensava decidessi di smettere ma...nemmeno per sogno! Ora gioco per l'ambiziosa Filottrano in A2, squadra allenata da Bellano e che punta...molto in alto! |
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